• Si è soliti considerare il denaro come il bene fungibile.
• Un mazzetto di banconote di 1.000 euro è del tutto equivalente ad un altro dello stesso valore, forse questo può essere vero per le spese di tutti i giorni, non lo è certamente se quel denaro è finalizzato alla realizzazione di obiettivi futuri.
• In questi casi è fondamentale dare un nome ai soldi, ovvero distribuire le banconote in vari” barattoli” come ci viene ben spiegato nel caso dei “conte mentali” di R. Thaler (Premio Nobel per l’economia) ovvero attribuirgli un obiettivo concreto ed una relativa scadenza.
• Secondo gli studi effettuati dal Premio Nobel, suddividere il nostro denaro, ovvero dare “un nome ed un obbiettivo “al capitale ci consentirà di raggiungere gli obbiettivi della nostra vita, lasciando “al caso “solo quello che dipende effettivamente da esso.
Infatti, se investire aiuta innanzitutto a preservare il valore reale del nostro patrimonio dall’erosione dell’inflazione, ciò non è sufficiente se la nostra finalità ultima è riuscire ad utilizzare quel patrimonio per soddisfare i nostri bisogni e realizzare progetti di vita ambiziosi.
Cosa fare ? Essenzialmente tre cose:
• 1. Imparare a risparmiare con costanza ed iniziarlo a farlo il prima possibile: accantonare ad intervalli regolari una parte dei nostri redditi ci aiuta a raggiungere con maggiore calma i nostri obiettivi e ci consente di diventare investitori più consapevoli con il passare del tempo, man mano che le somme investite si fanno più consistenti;
• 2. Pianificare con attenzione i propri progetti di vita suddividendo i risparmi in maniera coerente con essi: non considerare tutto il proprio patrimonio come un unico portafoglio indistinto, ma suddividerlo in base alle concrete esigenze future; per ognuna di esse cercare di individuare per quanto tempo i propri soldi dovranno rimanere investiti prima di essere spesi;
• 3. Definire un adeguato profilo di rischio per ogni bisogno/progetto: infatti, sebbene per la direttiva MIFID che regolamenta la consulenza finanziaria il profilo di rischio è uno solo, è evidente che obiettivi lontani nel tempo come la pensione non potranno essere perseguiti con strumenti identici a quelli utilizzati per la gestione di eventuali imprevisti di breve termine.
Dunque, il proprio patrimonio attuale ed il risparmio futuro dovranno essere finalizzati ai differenti obiettivi di vita e organizzati secondo due dimensioni: l’orizzonte temporale ed il profilo di rischio. Ad esempio, si ipotizzi di avere, oltre all’esigenza di gestione della liquidità, i seguenti obiettivi: acquisto di un’auto nuova entro i prossimi 4 anni, (primo “barattolo”con nome ed obbiettivo) altra esigenza creazione di un capitale per lo studio dei figli entro 10/12 anni e l’integrazione della pensione pubblica entro i prossimi 20 anni(secondo “barattolo” con nome ed obbiettivo ).
• Come è possibile notare, ad ogni obiettivo è stato assegnato un orizzonte temporale (breve, medio e lungo) ed un profilo di rischio (basso, medio, alto). Un bravo consulente può aiutarvi a definire il mix di strumenti finanziari adeguati ad ogni obiettivo in base all’orizzonte temporale/rischio assegnatigli.
• Ogni inizio d’anno è ricco di buoni propositi. Spesso si sogna di poter realizzare i propri desideri ancora inappagati, ma perché essi possano realmente realizzarsi è necessario che si trasformino in obiettivi concreti. Come è stato efficacemente detto, “un obiettivo è un sogno con una data di scadenza” ed io aggiungerei con una strategia per poterlo realizzare. In finanza, come più in generale nella vita, occorre agire con metodo per raggiungere i propri obiettivi, sottraendosi per quanto possibile all’alea del caso.
Il mio augurio è che l’anno che è appena iniziato possa “regalarvi” strategie efficaci ed efficienti per il raggiungimento dei vostri obiettivi…contenuti nei “barattoli mentali”.