La maggior parte dei risparmiatori si allarma quando una bufera finanziaria colpisce le banche italiane, molti di loro non conoscono il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, o strumento base per la protezione dei conti correnti.
Brexit, Covid, rallentamento dell’economia, tasso di interesse sempre più basso: sono questi gli eventi che hanno modificato l’economia mondiale e messo sotto pressione il settore bancario a partire dall’inizio dell’anno.
Cos’è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi?
Fu costituito nel 1987come consorzio a adesione volontaria, reso poi obbligatorio nel 2011 e supervisionato dalla Banca d’Italia.
La partecipazione al fondo è stata resa obbligatoria, grazie ad una legge, per tutti gli istituti bancari italiani (fatta eccezione per le banche di credito cooperativo) e per tutte le banche extracomunitarie con filiali sul territorio italiano.
Le banche della comunità europea, invece, non sono obbligate a parteciparvi, vista una normativa che prevede che esse possano partecipare a fondi nazionali analoghi; queste banche hanno comunque la possibilità di partecipare al fondo italiano per garantire garanzie extra rispetto al paese originario da cui provengono e in cui sono stabilite.
Il Fondo Interbancario: chi è e cosa tutela
Il fondo nasce per offrire una garanzia ai correntisti che si sono affidati alle banche italiane depositando il proprio denaro. In modo specifico vengono coperti i cosiddetti depositi nominativi (conti correnti, depositi a risparmio nominativi, anche vincolati, certificati di deposito nominativi e buoni fruttiferi); mentre sono esclusi i titoli al portatore, pronti contro termine e, ovviamente, sia le azioni che le obbligazioni, che siano della banca stessa o di terzi.
Non rientrano nella tutela Fondo le carte prepagate non associate ad un codice IBAN.
A cosa serve?
In sintesi, le funzioni del Fondo sono:
- Garantire i depositi dei risparmiatori in ogni momento, assicurandone la liquidità e la disponibilità
- Proteggere il patrimonio di vigilanza delle banche, che potrebbe ridursi drasticamente in caso di corsa agli sportelli da parte dei depositanti
- Evitare che le banche chiudano gli sportelli, per preservare i loro livelli di liquidità
- Evitare che si diffonda la paura tra i risparmiatori
Qual è il tetto di copertura?
Il Fondo offre una copertura massima di 100.000€ per depositante e per banca. Se avete più di 100.000€ sul conto corrente, la cifra eccedente non è tutelata e potrebbe andare perduta in caso di fallimento. Se nel vostro caso, invece, doveste possedere due conti correnti collocati in due banche differenti, il cui totale supera la copertura massima precedentemente citata, il fondo riuscirà a coprirli e tutelarli entrambi, interamente. Nel caso di un conto cointestato, invece, la cifra tutelata avrà un tetto massimo di 200.00€.
Come funziona?
Le banche che partecipano al fondo devono versare la liquidità necessaria ex post, cioè in reale caso di necessità, con un margine di 48 ore dall’attivazione. Il fondo può contare su più di 200 milioni di disponibilità liquide che dovrebbero salire entro il 2024 a 4,12 miliardi.
In conclusione, il fondo è sicuramente uno strumento fondamentale per la stabilità finanziaria del Paese.
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