Iniziamo con il definire i “bias” come i preconcetti che influenzano le nostre scelte. Naturalmente non è facile riconoscerli, soprattutto quando parliamo di contesti sconosciuti come la finanza e l’investimento.
Ecco perché è importante conoscere almeno quelli più importanti e presenti nel mondo finanziario, in modo tale da “gestire” ed indirizzare l’investitore verso le giuste decisioni, così da renderlo cosciente che questi “errori” di pensiero possono pesare sul rendimento finale dei loro investimenti.
Il primo bias, il più comune, è l’overconfidence, ovvero fidarsi troppo delle proprie capacità
L’overconfidence avviene quando sovrastimiamo le nostre capacità “previsionali”, ovvero ci illudiamo di avere il controllo della situazione del mercato, senza pensare che esistano fattori che non dipendono dalla nostra volontà.
A molti risparmiatori sarà capitato di credere di sapere più di quello che in realtà conoscono.
Tutto questo può portare, per esempio, ad essere esposti a maggiori rischi in un investimento o a movimentare il portafoglio troppo spesso con risultati non efficienti.
Possiamo definire l'overconfidence “essere troppo sicuri di sé”, si tratta di un tipo di bias che riguarda il grado di cognizione relativo alle proprie abilità e alla consapevolezza dei propri limiti e pertanto porta ad un'eccessiva fiducia nei propri mezzi e ad una sopravvalutazione di sé.
(Poiché è molto importante negli investimenti cercare di controllare il bias dell’overconfidence, nei prossimi mesi pubblicheremo un articolo dettagliato su MONEYCARE).
Un secondo Bias anche molto comune: Investo solo in ciò che conosco”
La regola “investo solo in ciò che conosco” potrebbe sembrare di buon senso, ma la maggior parte delle volte, purtroppo, questo crea un bias, ovvero un pregiudizio positivo verso ciò che conosciamo meglio.
Quante volte ho sentito dire “preferisco investire solo sul mercato italiano”. Una frase molto comune e che è facilmente comprensibile. Ognuno di noi si fida di ciò che conosce e crede di poter controllare, stando lontano da ciò che è percepito come non controllabile.
L’equazione che si crea è: siccome conosco bene qualcosa questo vuol dire che si tratta della cosa migliore che esista.
Ma scegliere l'opzione che più si conosce meglio a volte può non essere la soluzione migliore.
La maggior parte delle volte, infatti, i risparmiatori tendono a preferire strumenti prettamente nazionali. E questa non è la scelta né più razionale né più profittevole, e forse nemmeno quella meno rischiosa, poiché molto lontana da una diversificazione corretta ed efficiente.
Un altro bias molto comune: L’ EFFETTO GREGGE!
Secondo studiosi e Premi Nobel della finanza comportamentale, l’effetto gregge è tra i bias più influenti e mostra come le decisioni siano quasi sempre influenzate a livello inconscio da ciò che fanno “gli altri”.
Chi, per esempio, non ricorda il bias congnitivo dell’effetto gregge nel 2000? L’illusione che parenti ed amici con il trading guadagnassero tanti soldi, portò anche le persone meno avvezze a questo tipo di investimento con la conseguenza di grosse perdite.
Purtroppo, quando le informazioni sono scarse, le persone preferiscono replicare ciò che fanno gli altri.
È bene sapere che ciò in cui gli altri investono, anche con successo, può non sempre essere la scelta migliore, poiché in finanza non esistono prodotti o strumenti per tutte le stagioni. Ciò che veramente serve sempre è un portafoglio diversificato e personalizzato sulla base delle proprie reali necessità.
Ma il vero bias di tutti gli investitori o della maggior parte è il panico da mercati…ovvero avversione alle perdite!
Chi non ha sofferto di panico da mercati almeno una volta nella vita?
Se una buona diversificazione può rendere questo panico meno forte, il vero rimedio è quello di non prendere decisioni affrettate dettate dalla paura del momento, come può avvenire durante le crisi nei mercati o episodi di alta volatilità.
Purtroppo, la maggior parte delle volte, gli investitori, presi dall’ avversione alle perdite, fanno scelte che li portano a comprare e vendere nei momenti peggiori, spinti da una serie di emozioni positive o negative, a seconda dell'andamento del mercato. Per avere successo nei mercati finanziari è necessario che le proprie scelte siano supportate il più possibile dai fatti. Nei mercati finanziari ci sono sempre state brusche oscillazioni e momenti di panico, ma nel lungo periodo le performance solitamente ritornano ad essere positive.
Ti serve una guida che abbia conoscenza delle bias presenti nei mercati finanziari e non abbia alcun coinvolgimento emotivo.
Una guida che possa aiutare le persone a fare delle scelte di investimento il più efficienti e corrette possibili, per riuscirci non basta conoscere i mercati finanziari, bisogna anche capire la dinamica dei processi decisionali e delle emozioni alla base delle scelte delle persone.
Per questo è vantaggioso essere seguito da un consulente finanziario professionista iscritto all’albo, che si occupi del tuo patrimonio e che possa mettere a disposizione del cliente l’esperienza e la razionalità, costruendo una strategia di investimento adatta alle tue esigenze e che ti faccia prendere le decisioni migliori.
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