Il settore della finanza ha un nuovo acronimo da aggiungere al suo lessico: SPAC.
Abbreviazione di "Special Purpose Acquisition Company", il termine si è trasformato in una tendenza.
Cos'è una SPAC?
Le SPAC sono veicoli finanziari contenenti solo cassa e pensati per convogliare risorse verso PMI dall’elevato potenziale, accompagnandole alla quotazione.
Oggi, nel momento economico delicato in cui ci troviamo, questi veicoli finanziari potrebbero tornare ad essere uno strumento prezioso: alternativa al private equity, le SPAC potrebbero rappresentare una fonte di capitali per le PMI e un valido impiego per gli investitori in quanto strumento flessibile e dai rischi contenuti.
Come funziona una SPAC?
Le SPAC hanno uno scopo del tutto particolare:
Si costituisce la SPAC (ad opera di uno o più promotori) e con questa si prefiggono di raccogliere risorse finanziarie sul mercato dei capitali tramite una IPO, con la finalità di integrarsi per mezzo di una business combination con una società (target), portandola alla successiva quotazione in Borsa.
In una IPO tradizionale, invece una società privata si presenta in borsa e poi passa attraverso un “roadshow” e presenta agli investitori la sua offerta e i suoi servizi cosi da raccogliere fondi.
La peculiarità di una SPAC è rappresentata dal fatto che la raccolta di capitali si basa su un progetto di investimento, in quanto l’azienda target con cui avverrà la fusione sarà individuata solo successivamente all’Ipo.
Per riprendere le parole del professor Jay Ritter: "Gli investitori entrano nella SPAC investendo consegnando “un assegno in bianco” poiché non sai cosa stai comprando.
A questo punto è facile comprendere quanto sia fondamentale la reputazione finanziaria dei promotori coinvolti nella costituzione della SPAC, infatti gli investitori aderiscono all’iniziativa basandosi esclusivamente sull’affidamento riposto negli sponsor ovvero nei promotori della costituzione della SPAC.
Allora perché la SPAC viene considerata come uno strumento a basso rischio se l’oggetto dell’investimento all’inizio è sconosciuto?
Perché In caso di insuccesso e liquidazione della SPAC, gli investitori hanno diritto al rimborso integrale dell’investimento.
Inoltre le SPAC offrono agli investitori i costi contenuti, poiché non sono previste “premi” per i promotori/sponsor che coprono anche tutti i costi dell’Ipo.
Inoltre, gli investitori in caso di dissenso con la politica di investimento dei promotori/sponsor della SPAC possono sempre uscire (esercitando il diritto di recesso in sede di votazione sulla business combination).
Ed ancora bisogna evidenziare un certo grado di liquidità dell’investimento fatto tramite le SPAC rispetto a quello che si ottiene investendo con un private equity.
Il sistema SPAC è interessante anche per la società target, (ovvero la società individuata dopo all’Ipo) poiché oltre all’arrivo di nuove risorse e al contributo manageriale che possono apportare i promotori/sponsor il vantaggio più evidente consiste nella semplificazione del processo di quotazione.
Il fenomeno delle SPAC in Italia ha avuto contro tutte le previsioni un buon sviluppo, questo anche perché La SPAC in realtà per sua natura porta capitali di minoranza.
Purtroppo nell’ultimo anno hanno subito un forte rallentamento, poiché vi è stata una certa difficoltà nel trovare aziende target in cui investire i capitali raccolti in fase di Ipo. Inoltre Covid-19 ha avuto un forte impatto sui mercati e anche su questi strumenti finanziari come le SPAC.
Al di là dei limiti e dell’attuale situazione di crisi generale in cui ci troviamo, la SPAC può essere certamente una valida alternativa al Private Equity per finanziare la crescita delle aziende.
Conclusioni
Investire nelle SPAC può essere molto remunerativo ma come sempre c’è bisogno di informazioni giuste.
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